Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge reca una serie di nuove disposizioni per la promozione della lettura, il sostengo all'attività editoriale e la diffusione della cultura e della lingua italiane nel mondo.
      Sono ormai numerose le legislature nelle quali il Parlamento ha affrontato, spesso non con la dovuta attenzione, dibattiti sulla necessità di approvare una legge sul libro, senza però finora mai riuscire a tradurre tali esigenze in concrete iniziative legislative. In ultimo nella passata legislatura, malgrado il forte impegno del Ministero per i beni e le attività culturali, nonché di quello di molti parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, per il concreto avvio di un dibattito su questo fondamentale tema, purtroppo, a causa della difficoltà a reperire la necessaria copertura finanziaria, non si riuscì ad approvare alcun provvedimento in tale senso.
      Nel frattempo la situazione nel Paese, per quanto attiene alla diffusione della lettura, registra livelli di coinvolgimento popolare assolutamente sconfortanti e proietta l'Italia all'ultimo posto tra i Paesi

 

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avanzati per quanto riguarda la percentuale di lettori assidui. Nel nostro Paese, infatti, lo «zoccolo duro» dei lettori abituali costituisce una percentuale che da tempo si è attestata attorno a un misero 5 per cento, mentre appare sproporzionata per un Paese civile e avanzato la percentuale di oltre il 50 per cento della popolazione del tutto indifferente al richiamo della lettura. Eppure l'Italia vanta solidissime tradizioni culturali, oltre che un dinamico e vivace settore editoriale, che produce decine di migliaia di nuove pubblicazioni ogni anno. Anche all'estero si avverte una forte carenza di iniziative tese a promuovere la cultura italiana e, soprattutto, la conoscenza della lingua italiana, specie se si considera la notevole, importante e qualificata presenza nel mondo, con particolare concentramento in alcune aree continentali, di numerose comunità di origine italiana che, stante la perdurante carenza di promozione della cultura d'origine, rischiano progressivamente di smarrire le proprie radici.
      Quello di cui quindi si sente il bisogno, lungi dall'essere uno strumento legislativo di mero sostegno a un settore produttivo, è, al contrario, una legge di sistema che consenta, sia all'interno dei confini nazionali, individuando ogni opportuno strumento di moderna promozione nei confronti della diffusione della lettura, sia all'esterno, individuando specifici canali di collegamento con le nostre comunità trapiantate in vari Paesi, soprattutto in America, sia settentrionale che meridionale, di sostenere uno sforzo che non può mancare di avere conseguenti fondamentali ricadute nell'interesse, non solo culturale, del Paese. Indubbiamente basterebbe accontentarsi della gratificazione di diffondere i valori culturali italiani attraverso le pubblicazioni nazionali e una più vasta e radicata conoscenza della lingua italiana, ma non può certo disconoscersi che un'azione efficace di questo tipo all'estero metterebbe l'intero sistema produttivo nazionale al centro dell'attenzione mondiale, con indiscutibili ricadute positive sul «made in Italy» e, quindi, sull'aumento della capacità competitiva che solo la cultura può determinare. Se si tiene conto, poi, dell'assoluta inesistenza di strategie unitarie di promozione editoriale all'estero, attesa la polverizzazione delle poche risorse in una miriade di iniziative disarticolate assunte da varie amministrazioni dello Stato, senza alcuna regia comune, si ha ben chiaro come una norma di sistema possa consentire anche di ottenere i migliori risultati possibili, proprio attraverso l'unificazione degli strumenti di intervento. In sintesi, la presente proposta di legge si pone quindi ambiziosi traguardi, attraverso la razionalizzazione degli interventi a sostegno dell'industria editoriale nazionale, la promozione in Italia e all'estero di strumenti di diffusione della lettura quale elemento fondamentale per la crescita culturale e civile della società, la scelta di iniziative di grande impatto promozionale per diffondere ovunque la conoscenza della lingua italiana e con essa dei contenuti culturali della nostra identità nazionale, l'individuazione di incentivi inediti per stimolare l'acquisto di libri per la famiglia. Su quest'ultimo punto è importante rilevare che la presente proposta di legge introduce per la prima volta nella legislazione italiana la detrazione d'imposta nella misura di 450 euro l'anno, elevabili in determinate condizioni a 700 euro, quale limite alla spesa sostenuta per l'acquisto, appunto, di libri e di pubblicazioni di vario tipo, con la sola esclusione di quelli pornografici. Una nuova agevolazione che rappresenterà, una volta approvata, una vera svolta nelle politiche culturali del nostro Paese.
      Nel dettaglio, la presente proposta di legge, all'articolo 1, afferma che la Repubblica riconosce il libro come strumento essenziale per la formazione culturale del cittadino, ne favorisce la lettura e la diffusione e promuove le attività editoriali di elevato valore culturale, nonché la diffusione della cultura e della lingua italiane all'interno dei confini nazionali e all'estero. Con l'articolo 2 è istituito il Comitato nazionale per il libro e la diffusione della lingua e della cultura italiane, quale organo consultivo del Ministro per i beni e le attività culturali, finalizzato al corretto
 

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coordinamento delle politiche nazionali dell'editoria libraria e multimediale. Con l'articolo 3 sono stabiliti i compiti del Comitato, mentre l'articolo 4 istituisce la Festa nazionale del libro e della lettura. Con l'articolo 5 è istituito il Fondo per la promozione del libro e dei prodotti multimediali e per il sostengo delle librerie storiche, mentre con l'articolo 6 è istituito il Fondo per la promozione della lettura, con il quale si prevedono stanziamenti per l'acquisto di pubblicazioni e per la diffusione su vasta scala della produzione letteraria italiana. L'articolo 7 è uno dei nodi centrali della normativa, in quanto istituisce la società Cultura Italia Spa, il cui compito è quello di costituire la cabina di regia per il sostegno e per la diffusione del libro, dei prodotti multimediali e della lingua italiana all'estero. Attraverso la costituzione di questa società, infatti, si unificano le risorse ma anche, e soprattutto, la direzione politica delle iniziative che oggi sono divise fra le competenze di una miriade di amministrazioni pubbliche, tra cui la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero degli affari esteri e il Ministero dello sviluppo economico. Ma sempre con l'articolo 7 si prevede, inoltre, anche il coinvolgimento degli imprenditori privati nella cabina di regia, non solo attraverso la loro presenza attiva nel consiglio di amministrazione della società, ma anche tramite un virtuoso meccanismo per agevolare i flussi finanziari privati da investire, insieme alle risorse pubbliche, per le finalità di promozione all'estero. Con l'articolo 8 è istituito un credito d'imposta per il sostegno dell'innovazione tecnologica e sono disciplinate le modalità con cui gli operatori possono accedere all'agevolazione. L'articolo 9 prevede un'agevolazione fiscale in favore dell'innovazione editoriale, riservata alle imprese produttrici di libri e di prodotti multimediali che presentano spiccate caratteristiche innovative e qualitative, con riferimento all'esclusività del carattere culturale del contenuto e i cui cicli produttivi e commerciali siano di media e lunga durata. Con l'articolo 10 si prevede l'adozione di un regolamento, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, per definire le modalità relative alla riproduzione delle opere contenute nei musei e nelle istituzioni culturali. Con l'articolo 11, come già rilevato, s'introduce il diritto, per la prima volta nell'ordinamento italiano, alla detrazione fiscale per l'acquisto di libri e di prodotti multimediali nuovi, ovviamente con l'esclusione di quelli pornografici, per un importo fino a 450 euro l'anno. Si stabilisce, altresì, che tale limite può essere elevato di ulteriori 250 euro per ciascun figlio a carico che frequenti la scuola secondaria o l'università e che non goda di altre forme di sostegno per l'acquisto dei libri scolastici o universitari. Questo articolo è quello che ha il maggior onere finanziario, previsto complessivamente nel triennio 2007-2009 in ben 35 milioni di euro, ma è anche certamente la parte della proposta di legge più innovativa e, soprattutto, idonea a tracciare un percorso per un cambiamento reale delle modalità di promozione della cultura nel nostro Paese. Infine, l'articolo 12 reca una serie di abrogazioni a norme vigenti in materia.
      Per le ragioni evidenziate nell'ambito di questa relazione, si raccomandano l'urgente esame e la conseguente approvazione della presente proposta di legge.
 

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